La Pittura Fiamminga

La pittura fiamminga è nata nel Nord Europa nel XV sec. La visione prospettica si contrappone ad una visione dettagliata e minuziosa della realtà. Ogni singolo elemento della vita quotidiana è degno di essere rappresentato. In quel periodo si diffuse la tecnica ad olio con i fiamminghi all’ estero e con Antonello da Messina in Italia. La pittura a olio utilizza pigmenti in polvere mescolati con delle basi a olio, anticamente si usava l’olio d’ oliva, oggi si usa l’olio di noce o olio di lino. Probabilmente la tecnica ad olio era conosciuta nel periodo medievale, ma la nascita vera è propria si deve al XV sec. Fino al ‘400 si preferivano i dipinti su tavola a tempera (pigmento mescolato ad albume steso sulla tavola con acqua). La tecnica ad olio è considerata impareggiabile per la brillantezza e per le innumerevoli sfumature. Nell’ arte fiamminga la luce e i colori assumono un nuovo significato vengono infatti riflessi su una superficie: contenitori di vetro, finestre, specchi. Inoltre i colori assumono una tonalità ambrata e scura.

I CONIUGI ARNOLFINI

Jan Van Eick: “I coniugi Arnolfini” XV sec. National Gallery (Londra)

Chi sono i personaggi del dipinto? Secondo alcuni critici i coniugi sono Giovanni Arnolfini un ricco mercante e Costanza trenta (prima moglie). Secondo altri critici i coniugi sono Giovanni Arnolfini e Giovanna Cenami (seconda moglie). Il dipinto rappresenta i coniugi Arnolfini nel giorno delle loro nozze, all’ interno di una camera da letto, piena di oggetti simbolici. La ricchezza del mercante è visibile dalla preziosità degli oggetti e dai viaggi d’ affari in Russia e Turchia testimoniati rispettivamente dalla pelliccia e dal tappeto. Secondo alcuni studiosi la scena allude ad una futura maternità, secondo altri studiosi i coniugi Arnolfini non ebbero figli. I personaggi visibili all’ interno dello specchio convesso sono gli Arnolfini voltati di spalle e i testimoni di nozze. Si vede anche una porta semiaperta con un uomo vestito di azzurro ed un uomo vestito di rosso. Secondo un’ altra interpretazione l’ uomo vestito di azzurro è Jan Van Eyck, questo perchè probabilmente sulla parete sopra lo specchio vi è la firma dell’ artista con la scritta: Jan Van Eyck è stato qui. Nei tondi della cornice dello specchio sono raffigurate le storie della passione di Cristo per sottolineare la sacralità dell’ evento.

SPAZIO: lo spazio è ben definito, la stanza è tridimensionale, è presente la volumetria dei corpi, lui è rappresentato frontalmente, lei è voltata di 3/4. La scena è simmetrica.

ESPRESSIONE DEI VOLTI: i coniugi esprimono una grande emozione.

EFFETTI CROMATICI: su una tavola di legno di quercia si stende uno strato di gesso e colla per rendere levigata la superficie. Sul disegno di base si tracciano le sagome con un pennello fine e si sovrappone uno strato di olio. Si definiscono le tonalità con una stesura di colore mescolato al bianco. Si modellano le forme e si rende la profondità con velature successive di colore. A colore asciutto si definiscono i dettagli. L’ effetto cromatico che risalta è la complementarietà di rosso e verde, entrambi con luminosità 6.

LUCE: la luce proviene dalla finestra a sinistra.

LINEE DI FORZA: linee del pavimento, linee delle figure, linee dei mobili, le mani formano una linea quasi orizzontale che da stabilità al dipinto.

SIMBOLOGIA: l’ unione delle mani indica la promessa di matrimonio, il lampadario di ottone con una candela accesa simboleggia la fede e la luce divina. Il rosario indica la devozione di una famiglia religiosa. Nel letto in legno vi è la statua di S. Margherita protettrice della maternità. Le mele indicano fertilità. Lo specchio simboleggia la trasparenza dell’ unione. Il cane rappresenta la fedeltà coniugale. Gli zoccoli in legno e gli zoccoli in pelle rossa lucida rievocano la frase della bibbia: “Levati le scarpe perchè il luogo è sacro”.

LA MADONNA DEL CANCELLIERE ROLIN

Jan Van Eyck: “Madonna del cancelliere Rolin” Museo di Louvre (Parigi)

La scena rappresenta la Madonna incoronata da un angelo mentre mostra Gesù benedicente al committente dell’ opera: il cancelliere Nicolas Rolin. Il cancelliere è vestito in abiti eleganti ed è ritratto mentre prega seduto davanti all’ immagine sacra che sembra un’ apparizione. Secondo alcuni critici vi sono alcuni richiami ai vizi capitali nelle colonne: i leoni simboleggiano l’ ira, alcune scene bibliche raffigurano la superbia, l’ invidia, l’ accidia.

L’ ingordigia è rappresentata dai due uomini con un grande cappello in terrazza, l’ avarizia manca poichè si vuole sottolineare la preziosità degli arredi e delle famiglie. Differentemente dalla tradizione medievale che applicava una gerarchia nelle dimensioni a seconda dell’ importanza delle figure rappresentate, in questo dipinto non vi è alcuna differenza di rappresentazione, tant’è che ogni minuzia viene rappresentata. Inoltre a differenza degli umanisti che mettevano al centro del mondo l’ uomo, i fiamminghi consideravano quest’ultimo parte di un fantastico mondo. La scena si svolge in un sontuoso ambiente che si apre in un paesaggio. Jan Van Eyck ritrae con straordinaria precisione l’ oreficeria.

Vengono rappresentati dettagliatamente anche la struttura con capitelli corinzi scolpiti e le vetrate colorate, le stoffe, il libro di preghiere, la vegetazione. La città che si intravede in fondo è Autun la patria del cancelliere Rolin. La scena è simmetrica, ma vi è un maggiore peso a destra per la presenza di Gesù, dell’ angelo e della corona. Il piano dell’ ambiente dove si sta svolgendo la scena è rialzato rispetto al fondo. La luce proviene dal fondo, i colori non sono luminosi, ma hanno una tonalità ombreggiata. La spazialità della stanza è data dalla successione di arcate e colonne. L’ effetto prospettico è sottolineato dal pavimento con mattonelle quadrate.

IL BANCHIERE E SUA MOGLIE

Quentin Metsys: “Il banchiere e sua moglie” XVI sec. Museo di Louvre (Parigi)

La scena ritrae il banchiere e la moglie al lavoro. Molte monete sono sparse sul tavolo. Accanto vi sono i suoi strumenti di lavoro per analizzare e valutare le valute raccolte. A sinistra, la moglie lo osserva lavorare mentre sfoglia un libro illustrato. I due personaggi sono abbigliati con abiti dell’epoca. Tra i due, poggiato sul tavolo in primissimo piano si trova uno specchio convesso che riflette l’immagine dell’artista che sta ritraendo la scena. Dietro di lui, si intravede la grande finestra che illumina la scena dalla quale si vede la città. Dietro ai due coniugi sulla parete di fondo, alcuni oggetti di uso comune sono disposti sulle due mensole.

STILE

Ogni porzione del dipinto è occupata da una figura o un oggetto. Questa caratteristica dell’ arte fiamminga è traducibile come una paura del vuoto. In pittura si manifesta nella copertura totale dello spazio dipinto con oggetti e figure rappresentate. Le mani sono raffigurate con un’ attenta riproduzione. Anche gli oggetti dello sfondo, poi, sono piccole nature morte isolate, disposte in modo attento e misurato per non lasciare spazio a vuoti sulle mensole. Infine, lo specchio convesso nel quale l’artista rappresenta una prova di abilità nel dipingere se stesso e il paesaggio esterno.

I COLORI E LA LUCE

Questo dipinto di Quentin Metsys presenta colori dai toni caldi, tendenti all’ arancione e al rosso. Il colore maggiormente diffuso è un bruno molto intenso, distribuito nello spazio di fondo e uniformemente su varie parti del dipinto. L’abito della moglie crea un forte contrasto con il velo bianco candido che sporge dal cappello. I colori degli oggetti e delle figure sono esaltati dalla luce che entra dalla finestra centrale e mette in risalto i volumi contro le ombre dello spazio interno.

LA COMPOSIZIONE

La scena è simmetrica, è possibile valutare, attraverso la proporzione degli oggetti rappresentati, una indicazione di profondità paragonando la diversa grandezza degli oggetti. I personaggi sono voltati di 3/4. La piccola scena riprodotta, a destra, dietro la spalla della donna, suggerisce la distanza tra il fondo e le figure. Infine, il formato nella parte alta, permette di rappresentare gli oggetti per descrivere la scena e creare il gusto fiammingo della rappresentazione dettagliata di ambienti.