Costanza

Bernini: “Costanza” XVII sec. marmo Museo Nazionale del Bargello (Firenze)

Gian Lorenzo Bernini è uno scultore del XVII secolo di una grande bravura tecnica. Tutte le sue opere dimostrano un’ eccezionale creatività. Quindi le sue caratteristiche sono:

  • Forte espressività
  • Materiali differenti
  • Trionfo della linea curva
  • Fusione tra sculture e architettura Forte Espressività: questa scultura rappresenta Costanza Bonarelli l’ amata di Bernini. Il volto di 3/4 esprime inquietudine. Lo sguardo è rivolto all’ osservatore. Il modellato è dato dalla luce.

APOLLO E DAFNE

Bernini: “Apollo e Dafne” XVII sec. 243 cm. Galleria Borghese (Roma)

Trionfo della linea curva: Apollo e Dafne simboleggiano ottimamente la scultura barocca. Rappresenta il momento in cui la ninfa Dafne diventa una pianta di alloro per fuggire da Apollo. Si narra che Apollo decise di vantarsi con cupido per le proprie imprese. Cupido decise di vendicarsi per essere stato snobbato e creò due frecce. Successivamente Cupido colpisce Apollo con la freccia d’ oro per farlo innamorare di Dafne. Poi Cupido colpisce Dafne con una freccia di piombo per renderla indifferente: la scena è spettacolare. Pertanto Apollo è colto nell’istante in cui sta terminando la sua corsa, resa con un dinamismo sino ad allora sconosciuto alla tradizione scultorea.

Quindi Apollo raggiunge Dafne, e la sfiora leggermente con la mano sinistra, forse con l’intento di abbracciarla. Apollo, il cui corpo è trattato mettendo anatomicamente in evidenza i muscoli e i tendini tesi, avanza poggiando tutto il peso sul piede destro, saldamente ancorato al suolo, mentre la gamba sinistra è sollevata in alto. Il mantello gli sta scivolando via, mosso dal vento alle sue spalle. Inoltre, anche, i capelli, organizzati in chiome ondulate, sono mossi all’ indietro per via della corsa.

Innanzitutto il volto di Dafne, caratterizzato dalla bocca semiaperta, rivela emozioni contrastanti: terrore, per esser stata appena raggiunta da Apollo. Quindi Dafne invoca l’ aiuto del padre che la trasforma in alloro per sfuggire ad Apollo. Quindi lo sguardo di Apollo manifesta una forte delusione.

Il Pathos della scena è enfatizzato non solo dal dinamismo sia fisico che psicologico di Apollo e Dafne, ma anche dall’ alternanza di pieni e vuoti, dai giochi di luce e di ombra. Tutto questo per imitare nella stessa materia marmorea la corteccia, la consistenza rocciosa del terreno e la morbidezza del volto di Dafne. La luce è radente illumina la scena ed è ottenuta con effetti chiaroscurali creati sul marmo. Si ha la sensazione che la luce illumini le statue da una sorgente nascosta interna alla composizione stessa. La luce alla Bernini accentua il movimento. Linee di forza: la direzionalità suggerisce il movimento attraverso l’ intreccio delle linee dei due corpi. Simbologia: l’ alloro è il simbolo di gloria eterna.

LA FONTANA DEI FIUMI

Bernini: “Fontana dei Fiumi” XVII sec. marmo, travertino Piazza Navona (Roma)

Fusione fra scultura ed architettura: “La Fontana dei Fiumi” è stata commissionata da Papa Innocenzo X. Rappresenta una fontana formata da una finta scogliera e dalla personificazione di quattro fiumi. I giganti del Bernini si muovono in gesti pieni di vita e con un’ incontenibile esuberanza espressiva.

“Danubio”
“Nilo”
“Rio de la Plata”
“Gange”

Così il Danubio indica uno dei due stemmi presenti sul monumento come a rappresentare l’autorità religiosa del pontefice sul mondo intero. Il Nilo si copre il volto con un panneggio, facendo riferimento all’oscurità delle sue sorgenti, rimaste ignote fino a tardi. Il Rio della Plata possiede una borsa traboccante di monete, che simboleggiano il colore argenteo delle acque. Infine il Gange regge un lungo remo che suggerisce la navigabilità del fiume. Lo scultore ricerca uno studio più attento dei movimenti e delle espressioni. Dalle rocce emergono divinità marine, animali (delfino, coccodrillo, cavallo, serpente terrestre, serpente marino, drago, leone) infine piante. La luce incontra le superfici scolpite creando effetti chiaroscurali e forti suggestioni. Le originali sculture barocche a differenza delle tradizionali sculture classiche sono più dinamiche e bizzarre.

“Delfino”
“Serpente terrestre”
“Coccodrillo”

BALDACCHINO

Bernini: “Baldacchino” 1633 bronzo, legno, marmo Basilica di S. Pietro (Vaticano)

Materiali differenti: questo è, innanzitutto, un altro esempio di fusione fra scultura e architettura. Il Baldacchino è stato commissionato a Bernini dal Papa Barberini per l’ altare maggiore di S. Pietro ed è collocato sotto la cupola di Michelangelo. Anticamente i baldacchini in legno e stoffa si innalzavano nelle chiese in occasione delle feste religiose. Un grande impatto visivo è dato dalle quattro colonne tortili, ossia a spirale, innalzate su basamenti rivestiti di marmi policromi. Inoltre le colonne con capitelli compositi sono in bronzo decorate con api (stemma famiglia Barberini) foglie, angeli. I capitelli sostengono la trabeazione con festoni. In alto la copertura è costituita da quattro volute a dorso di delfino. Infine il globo con la croce simbolo del trionfo di Cristo. La struttura è decisamente monumentale. Inoltre le colonne danno uno slancio verso l’ alto. Infine i vari materiali utilizzati: marmo e bronzo creano dei contrasti cromatici.