Arte Gotica

L’ arte gotica è nata in Francia nel XII sec. ed è caratterizzata da temi religiosi scesi in una dimensione terrena. I sentimenti divini assumono un aspetto più drammatico se analizzati sulla terra. Ogni artista interpreta la fede in modo personale.

EFFETTI DEL BUON GOVERNO

Ambrogio Lorenzetti: “Effetti del Buon Governo” affresco 14m. Sala dei 9: Palazzo Pubblico (Siena).

L’ affresco realizzato da Ambrogio Lorenzetti, probabilmente con l’aiuto del fratello Pietro anch’ egli pittore, è un documento di vita del 300 dove sono descritti i vari aspetti della quotidianità con abiti e case dell’ epoca. La città è in movimento, tutti lavorano allegramente. Un gruppo di donne danza in cerchio. L’ intera comunità senese celebra i valori civili. L’ affresco rappresenta le conseguenze di un’ efficace amministrazione della città. La scena è equilibrata, ogni parte del dipinto è collegata dal movimento. La scena esprime dinamismo. La profondità è data dalla sovrapposizione delle abitazioni. I colori sono prevalentemente ocra, rossi, marroni. La luce mette in risalto gli edifici corredati da mura merlate, monofore, bifore. Ambrogio Lorenzetti ha dipinto anche: “Effetti del cattivo governo” che rappresenta una città in rovina con gente sdraiata per terra.

ALLEGORIA DEL BUON GOVERNO

Ambrogio Lorenzetti: “Allegoria del Buon Governo” affresco. Sala dei 9: Palazzo Pubblico (Siena).

LETTURA DELL’ OPERA D’ ARTE

A sinistra, in alto e in dimensioni minori si trova la Sapienza Divina, incoronata, alata e con un libro in mano; con la mano destra tiene una bilancia, sui cui piatti due angeli amministrano i due rami della giustizia secondo la tradizione aristotelica: “distributiva” (a sinistra) e “commutativa” (a destra). La giustizia distributiva consiste nella distribuzione dei beni: a ciascuno il suo. In base alla proporzione, ai tributi versati e allo status sociale. La giustizia commutativa regolatrice consiste nell’ uguaglianza fra i cittadini, indipendentemente dalle differenze fra gli individui. Si considerano solo i danni, non hanno alcuna importanza la ricchezza o la povertà dei cittadini. Il primo angelo decapita un uomo e ne incorona un altro. Il secondo angelo consegna a due mercanti gli strumenti di misura nel commercio: lo staio (contenitore) per misurare il grano e il sale e due strumenti di misura lineare: “canna” (unità di misura in metri) e “passetto” (unità di misura in palmi).

La bilancia è amministrata dall’ Imparzialità in trono, virtù ed istituzione cittadina solo amministratrice, infatti, guarda in alto ossia alla sapienza divina. La corda è tenuta in mano da ventiquattro cittadini allineati a fianco della Concordia e simboleggianti la comunità di Siena. Questi sono vestiti in modo vario e sono quindi di varia estrazione sociale e di varia professione.

SIMBOLI

Al termine del corteo di cittadini troviamo il simbolo di Siena: la lupa con i due gemelli; sopra il Comune di Siena, rappresentato da un monarca in maestà. Il Comune (il buon governo) è vestito in bianco e nero, ed ha numerosi ornamenti. In mano tiene uno scettro ed uno scudo. In testa ha un copricapo di pelliccia, riferimento allo stato di giudice. Al suo polso è legata la corda della giustizia consegnatagli dai cittadini stessi. Il Comune è protetto e ispirato dalle tre Virtù Teologali rappresentate alate in alto, ovvero la Fede vestita di bianco con il simbolo della croce, Speranza di solito vestita di verde con un’ ancora e Carità di solito vestita di rosso con una fiamma.

PERSONIFICAZIONE

Ai suoi lati siedono invece, su un ampio seggio coperto da un pregiatissimo tessuto, le quattro Virtù Cardinali: Giustizia, Temperanza, Prudenza e Forza, con alcuni degli accessori tipici dell’iconografia medievale. La spada, la corona e il capo mozzo per la Giustizia. La clessidra segno di saggio impiego del tempo per la Temperanza. Lo specchio per interpretare il passato, leggere il presente e prevedere il futuro per la Prudenza vestita di blu. La mazza e lo scudo per la Forza. A loro si uniscono altre due Virtù non convenzionali, ovvero la Pace, semisdraiata in una posa sinuosa su un cumulo di armi e con il ramo di ulivo in mano e la Magnanimità, dispensatrice di corone e denari. Più in basso troviamo l’Esercito della città, composto dalla cavalleria e dalla fanteria. L’ esercito sottomette un gruppo di uomini di cui riconosciamo una serie di prigionieri legati da una corda, due uomini armati che consegnano il loro castello e un altro uomo che consegna le chiavi della sua città.

SIGNIFICATO MORALE

Nella visione d’ insieme, l’affresco si articola su tre registri. Il registro superiore con le componenti divine (Sapienza Divina e Virtù Teologali). Il registro intermedio con le Istituzioni cittadine (la Giustizia, il Comune, le Virtù non teologali). Invece il registro inferiore con i costruttori, nonché fruitori, di queste istituzioni (esercito e cittadini). La corda simboleggia l’unione tra la Giustizia basata sull’ Imparzialità e il Comune, inscindibili e inutili senza l’altro e tenuti insieme dai cittadini in stato di armonia. L’affresco esprime anche la percezione della giustizia nella Siena del tempo, una giustizia che non è solo giudizio di giusti e colpevoli, ma anche regolatrice di rapporti commerciali. È inoltre una giustizia che, pur ispirata da Dio, non si dimentica di condannare a morte e soggiogare le popolazioni vicine. Le virtù sono indispensabili per ottenere il “Buon Governo”. Il governo è riuscito ad amministrare la città di Siena con successo. A. Lorenzetti ha realizzato anche “Allegoria del cattivo governo” che rappresenta il governo guidato da avarizia, superbia, vana gloria.

GIOTTO

Questo artista è considerato l’artista che descrive la società del tempo con immediatezza suscitando profonde emozioni. Giotto è considerato un artista poetico quanto Dante. La sua caratteristica è l’ inserimento di temi divini e spirituali nel mondo terreno.

Giotto: “La nativitàdi Maria” affresco Cappella degli Scrovegni (Padova)

Il dipinto di Giotto descrive S. Anna, moglie di Gioacchino, che sdraiata nel proprio letto, ha appena partorito e riceve la figlia fasciata da una levatrice, mentre una seconda le sta per porgere qualcosa da mangiare. La scena mostra inoltre altri due episodi: in basso due aiutanti hanno appena fatto il primo bagnetto alla neonata e l’hanno fasciata, una donna tiene ancora in grembo un rotolo di stoffa. All’ingresso dell’abitazione la levatrice riceve da una donna vestita di bianco un pacchetto di panni.

Le figure hanno un carattere scultoreo, con allungamenti ed eleganze derivate dal gotico francese. Per accentuare maggiormente la profondità prospettica, Giotto dipinse le cortine che circondano il letto con stanghe che formano un rettangolo. La luce illumina l’atrio e la facciata dell’ edificio. Nel frontone della casa, all’ interno del timpano vi è la rappresentazione di Gesù dentro una conchiglia sostenuta da due angeli.

È stato ipotizzato che la donna che porge la bambina, dall’elegante vestito azzurro con bordature dorate, possa essere la moglie di Enrico degli Scrovegni.

IL MIRACOLO DELLA FONTE

Giotto: “Il miracolo della fonte” Basilica superiore di S. Francesco (Assisi)

Giotto è un artista molto religioso, infatti ha rappresentato molte storie della vita di S. Francesco. La scena rappresenta l’ episodio del miracolo compiuto dal santo che riuscì a fare uscire l’ acqua da una roccia per dare da bere ad un assetato. S. Francesco è raffigurato in preghiera: mani giunte rivolte verso il cielo in posizione superiore rispetto agli altri personaggi. Sulla destra vi è l’ uomo miracolato semidisteso nell’ atto di bere l’ acqua. In primo piano due frati si scambiano uno sguardo di stupore. Il prete tiene l’ asino per la fune. Il paesaggio arido è descritto con grande naturalismo. L’ aspetto desertico sottolinea il prodigio dell’ improvvisa apparizione della fonte. Le dimensioni ridotte degli alberi mettono in risalto le figure umane e l’ evento miracoloso. La scena descrive 8 piani prospettici dati dalle rocce. La luce è frontale.La composizione è bilanciata con equilibrio intorno alla figura di S. Francesco. La scena si può racchiudere idealmente in un triangolo. Il dipinto umbro è collocato nella Basilica vicino Perugia.

Il Gotico Cortese: XV sec.

Il Gotico Internazionale è nato nel quattrocento in tutta Europa per definire un nuovo stile. I dipinti sono di tipo fiabesco. Le figure sono sognanti, le scene rappresentano la vita di corte. Ogni dettaglio è descritto in modo cortese.

“Il giardinetto del Paradiso” tecnica mista su tavola

LETTURA OPERA D’ ARTE

In un giardino fiorito cinto da alte mura merlate, la Madonna è seduta presso un tavolo esagonale mentre sfoglia un libro d’ ore. A sinistra una donna coglie le amarene. In primo piano un’altra donna attinge acqua, con un mestolo d’oro, alla fontana della vita. Gesù bambino gioca con uno strumento musicale: il salterio. Invece secondo altri critici la Madonna è rappresentata tre volte: mentre legge il libro, mentre suona il salterio accanto a Gesù, mentre prende l’ acqua con il mestolo. In primo piano sulla destra una sorta di  sacra conversazione tra S. Giorgio, identificabile dal drago riverso sotto di lui, S. Michele, con accanto una scimmia incatenata simbolo del demonio domato e S. Sebastiano, addossato a un albero.

SIGNIFICATO

L’ opera è tra le realizzazioni più significative della pittura gotica europea, che esemplifica l’attenzione verso i dettagli più minuti degli artisti dell’epoca, sacrificando la coerenza spaziale e la disposizione compositiva delle figure.

La scena sacra è solo un pretesto per mostrare un gruppo intento alle più varie occupazioni: la lettura di Maria, la musica, la raccolta di frutta, la conversazione, l’abbeverarsi a una fresca fonte. Il giardino murato con fiori e uccelli sono rappresentati con notevole realismo ed è ricco di dettagli ispirati al mondo cortese: la scimmietta, la tavola imbandita, il giardino recintato con i fiori: l’ iris blu è denominato giglio a spada per le sue foglie appuntite.

Le rose alludono a Maria rosa senza spine ossia senza peccato originale. I gigli simboleggiano la purezza di Maria. Le fragole del prato simboleggiano il Paradiso, accanto i fiori bianchi simboleggiano la purezza della Madonna.

IL GOTICO INTERNAZIONALE IN ITALIA

Gentile da Fabriano: “Adorazione dei Magi” tempera su tavola Uffizi (Firenze)

Gentile da Fabriano interpreta il corteo dei magi come una favola. In alto vi è un paesaggio notturno illuminato da una cometa. In primo piano è raffigurata la scena principale: i re magi che omaggiano il bambin Gesù. Secondo alcuni critici il corteo giunge, infine, a destinazione. Secondo altri studiosi le scene nelle tre lunette alludono al cammino iniziale e non al cammino finale. Il dipinto è sfarzoso realizzato in oro zecchino. Inoltre le stoffe arabescate e i vari animali arricchiscono la scena. La pala presenta ancora la forma gotica a tre cuspidi e pinnacoli che ricordano la facciata delle cattedrali gotiche. Gentile da Fabriano dipinge con estremo realismo i giaggioli: fiori simbolo di Firenze (specie di iris). In basso le tre scene sulle predelle rappresentano: “Natività”, “Fuga in Egitto”, “Presentazione al Tempio”.

IL CORTEO CENTRALE

Il corteo riappare quindi da destra ed occupa tutta la metà inferiore del dipinto. A sinistra si trova il punto di arrivo della grotta della Natività dove si è posata la cometa luminosa e dove si trovano il bue e l’asinello davanti alla mangiatoia. Davanti al riparo di una capanna diroccata si trovano S. Giuseppe, la Madonna seduta con il Bambino e due levatrici. Davanti al Bambino si stanno inginocchiando i tre Magi: il primo, quello anziano, ha già deposto la corona ai piedi della Sacra Famiglia ed è prostrato a ricevere la benedizione del Bambino. Il suo dono è già tra le mani delle levatrici. Il secondo, di età matura, si sta per inginocchiare e con la mano destra sta sfilando la corona, mentre con la sinistra tiene il calice dorato. Quindi il terzo appena sceso da cavallo, un servitore gli sta infatti ancora smontando gli speroni, ma con lo sguardo guarda già il bambino e tiene in mano un’ ampolla d’ oro da donare. I tre Magi, sono rappresentati nelle tre età dell’uomo: giovinezza, maturità e vecchiaia. I loro vestiti sono di incredibile sfarzo, con broccati d’oro finemente arabescati, copricapi sfavillanti.

SIMBOLISMO ORIENTALE

Infine numerosi sono gli animali che animano la scena, a partire dal gruppo di cavalli che, spaventati da un leopardo, creano un movimento di linee centrifughe. In basso si trova un levriero, ritratto con precisione naturalistica, che si stira tra le zampe di un cavallo, con un magnifico collare dorato ottenuto a rilievo. Più indietro si trovano un dromedario due scimmiette, un falco in volo e altri uccelli, che creano un vivace scenario esotico.

CUSPIDI

La pala è incorniciata da una ricca struttura lignea dorata. Le tre cuspidi sono decorate da un tondo, al centro, e da due profeti sdraiati ai lati, mentre in alto si trovano semplici cherubini. Nella cuspide di sinistra si trovano: Angelo annunciante (nel tondo), Ezechiele, Michea. Cuspide centrale: Il Salvatore benedicente (nel tondo), Mosè, Re Davide. Cuspide di destra: Maria annunciata (nel tondo), Baruch, Isaia.

Sulle piccole monofore ai lati della cornice, Gentile rappresentò una serie di bouquet floreali, rappresentati con freschezza di osservazione, uno diverso dall’altro. Vi si riconoscono: giaggioli e gigli.